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DON’T WAIT DISCOVER KUWAIT – MILAN

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Le diverse attività presentate nella manifestazione “Don’t Wait Discover Kuwait”, durante le giornate kuwaitiane a Milano, hanno confermato l’importanza dell’apertura a culture diverse per lo sviluppo e progresso dei popoli, e dimostrato le eccellenti relazioni tra lo Stato del Kuwait e quello Italiano. Hanno inoltre trasmesso il messaggio di una Stato piccolo dal punto di vista della superficie e del numero di abitanti, ma grande per cultura e valori umani, in cui crede fermamente.

Per l’occasione è stata costruita una struttura particolare architettonica temporanea con un’illuminazione serale avveniristica. L’evento, inaugurato dal Sindaco di Milano e dal Console generale del Kuwait a Milano, è stato organizzato nel cuore della città, in Piazza del Duomo, dal 10 al 14 Ottobre 2011, con il patrocinio del Comune ospitante.

Le relazioni storiche tra lo Stato del Kuwait e la Repubblica Italiana si concentrano da tempo sul rispetto reciproco e sulla cooperazione bilaterale in diversi settori, tra cui quello degli scambi commerciali e quello della cooperazione culturale. Dal punto di vista commerciale, il volume degli scambi tra i due paesi ha raggiunto 550 milioni di euro nel 2010, mentre per quanto riguarda l’aspetto culturale, sono stati sottoscritti numerosi accordi per l’organizzazione di mostre, forum e centri scientifici.

L’evento è stato sponsorizzato da Kuwait Petroleum Italia, affiliata alla Kuwait Petroleum International, società responsabile per le attività di raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi al di fuori del Kuwait. Quando nel 1984 è entrata nel mercato italiano, ha lanciato il suo innovativo e originale marchio Q8, ideato e realizzato dal designer londinese Wolff Olins. Q8 (Kuwait) è un modo accattivante per scrivere il nome della Compagnia, evocando la pronuncia in inglese del paese di origine degli azionisti. Il simbolo espresso dalle due vele colorate, si ispira all’antica vocazione marinara ed alle tradizionali imbarcazioni a vela del Kuwait (i Dhow). I suoi colori richiamano la sabbia del deserto e l’energia positiva.

Folcrostica e vivace è stata l’apertura con balli e musiche tradizionali del concerto della banda al Amiri.

In queste cinque giornate il Kuwait ha presentato con orgoglio agli italiani varie esperienze culturali, sociali, politiche, economiche, scientifiche, informatiche, artistiche. Ha organizzato conferenze, dibattiti, incontri riguardanti la storia antica e contemporanea dello Stato del Golfo, la ricerca e lo sviluppo di un Paese che ha iniziato ad investire nel settore dell’energia rinnovabile, i temi della democrazia ed il ruolo della donna in Kuwait.
Questa manifestazione in Italia non sarà certamente l’ultima, dal momento che il Kuwait realizzerà in futuro altri programmi ed iniziative, a partire dalla partecipazione a EXPO 2015.

Il secondo giorno è stato dedicato interamente alla figura femminile, grazie all’intervento di Cristina Finocchi Manhe della Fondazione Bellisario, della scrittrice kuwaitina Laila AlOthman e Dounia Ettiab (presidente dell’Associazione Donne Arabe in Italia), le quali hanno illustrato le conquiste della donna in campo di diritti e pari opportunità.

La calligrafia araba è sicuramente un’affascinante espressione della cultura araba-islamica, dove le due componenti più importanti sono: la lingua e la religione. Nell’alfabeto arabo, che si sviluppò nel V secolo d.C., le curve delicate e gli intrecci maestosi danno origine ad infinite possibilità artistiche. La parola è sempre stata un perno fondamentale di questa cultura: gli arabi infatti si sono sempre dedicati a diverse forme di arte legate alla parola, come la poesia, la prosa, e proprio l’immagine della parola è la miglior espressione della loro fede profonda. Nella calligrafia l’immagine non è l’immagine del testo fine a se stesso, in realtà la calligrafia è considerata un’autentica disciplina di arte sacra.

L’arte della calligrafia durante la sua lunga storia si è evoluta: i calligrafi sono diventati sempre più precisi e accurati nel riprodurre la forma corretta di ogni lettera, rendendo la lettura più chiara, migliorando la forma e l’aspetto, basandosi su principi ingegneristici come la simmetria, il parallelismo, l’armonia, l’equilibrio, così come, inizialmente si erano basati sulle proporzioni matematiche. Gradualmente sono apparsi diversi tipi di calligrafia, ed ora la differenza fra funzionale ed estetico non è una questione così categorica. Molte volte gli scritti ordinari risultano molto belli e gradevoli, soprattutto se riguardano i mecenati delle arti come califfi e principi.
Le lettere arabe sono caratterizzate da tre dimensioni: quella verticale, che rappresenta la trascendenza, quella orizzontale, che rappresenta la serenità, ed infine quella circolare, che simbolizza Dio e l’infinito.

Una luminosa rappresentazione di arte calligrafica è stata la mostra dell’artista Ebrahim Habib.
Vi riportiamo un reportage fotografico raffigurante le principali attività di artigianato nei ricami (bisht da uomo) e tappeti (Al Sadu), alcune immagini delle opere di Ebrahim Habib, e la calligrafia di un nome da lui realizzata durante questa manifestazione, ed autenticata su carta intestata del Consolato Generale dello Stato del Kuwait a Milano.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale della manifestazione “Don’t wait, discover Kuwait”.

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