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HIRARI SATO – FONDAZIONE ITALIA-GIAPPONE – ROMA

Concerto di Hirari Sato
organizzato da:
Yasuko Ishikawa
, Presidente della Japan-Abruzzo Association
Umberto Donati
, Direttore della Fondazione Italia Giappone
Venerdì 28 marzo 2014
Basilica Sant’Andrea della Valle
Corso Vittorio Emanuele II – Roma

Testo di Vittoria Biasi

L’invito della Fondazione Italia – Giappone al concerto di Hirari Sato, bimba giapponese che si esibisce in concerto per piano e voce, è l’occasione per vivere un’esperienza particolare.
Hirari ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni, portando nel tocco le vibrazioni di un mondo che non vede dalla nascita.
La sua musica è vibrante con note liberate in spazi in cui poter esprimere la propria modulazione, forse un sentimento shamisen (strumento a poche corse) trasferito. La voce di Hirari ha un timbro fresco e profondo, secondo la tradizione del teatro tradizionale giapponese, che si muove tra essenzialità canore vicine alla nostra musica sperimentale. E’ una voce che sgorga con gioia, come meravigliosa sorgente, senza ricadute patetiche.
Hirari studia canto e piano dall’età di cinque anni e per la serata romana nella chiesa di Sant’Andrea della Valle il programma spazia dalla storia giapponese con Sakura (Ciliegi in fiore), alla sua composizione Mirai (Futuro), che è un canto sulla speranza e la fiducia nei momenti difficili, a I will always Love you (Whitney Houton, Ti amerò sempre) all’Ave Maria di Schubert, in un perfetto latino.

Vittoria Biasi
Storica dell’arte e Curatrice internazionale

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The Author

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi is a Contemporary Art Historian and an Art Critic. She is a
Contemporary Art History professor at Florence’s Academy of Fine Arts. After
her humanities graduation she concerned herself with the Theory of White
following Hubert Damish at Paris *Ecole des Haute Etude*. Close to artists who
interprets the monochromy of white she devoted herself to the theoretical criticism realizing
national and international shows and exhibitions with a particular attention to the Eastern culture.
She attends conferences as a lecturer about the white and its light. Among the others: Lumière(s)
En Usage, Pèrigueux 1998. From 1996 on to 2000 she realizes the events of Light of Art for
Art’s sake at Rome, Parma and Padoa. For Homo Sapiens (1) first she translated Henry
Meschonnic from French, publishing some excerpts from Modernité (2). Some other
publications: State of White (3); In Line with Light, Light for Light’s sake (4). She wrote for the
magazine Lighting. Through a text of her she is attending Fabrizio Crisafulli’s Theatre of Places.
The theatre as a place and the experience at Formia (1996-1998), **G.A.T.D*., Rome, 1998. She
looked after the exhibitions for the book of artist in Italy and abroad.

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