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THE TRANSPARENCY OF THE REAL – LA TRASPARENZA DEL REALE – RO.MI. E STUDIO.RA – ROMA

Vincenzo Ceccato_Forme-Luce, forme in plexiglass, neon e tela, cm. 90x100, 2014
Vincenzo Ceccato_Forme-Luce, forme in plexiglass, neon e tela, cm. 90×100, 2014

RO.MI. Arte contemporanea
Event in collaboration with STUDIO.RA. L’evento è organizzato in collaborazione con STUDIO.RA
Sabato 11 ottobre, ore 18 e fino all’8 novembre 2014

I collezionisti sono invitati a visitare al mostra giovedì 9 ottobre, alle ore 18.
Preview per giornalisti e stampa: venerdì 10 ottobre, ore 11.
Orario: 17 – 20 – chiuso festivi
Via Vetulonia, 55Roma (Italia)
romi.art@fastwebnet.it
with catalogue produced by RO.MI.

The exhibition “The transparency of the real,” proposes to base of artistic research the relationship art / science. The two disciplines can integrate well because, in the specificity of their instruments, they have end as common knowledge.
In the light of the latest scientific theories, the world, in its appearance, is structured as an endless series of Chinese boxes. How transparent membranes that together give us the feeling of what we perceive as reality.

It seems that everything retreats behind its appearance and is never identical to itself. Even the fathers of quantum mechanics, in front of the result of their equations, considered the microscopic world radically strange and mysterious.

But it is equally problematic not the apparent strangeness of the macroscopic world? Things manifest in all evidence but do not let decipher. The world “as is” escapes investigation of the way. The impossibility of objective truth is the situation of experimental science sanctioned by the uncertainty principle of Heisenberg.

Baudrillard writes: “… it is as if things had swallowed their mirror and they become transparent to themselves, fully present to themselves, in full light, in real time, in a transcript inexorable …”

“Transparency is the great concept / image container of modernity. It was his biggest paradox, perhaps. Metaphor emblematic of modern architecture, transparency was also the great metaphor at the base of the process of democratization and socialization of art and culture.
But the supposed transparency of the conceptual architectural devices, the “Exhibition Complexes”, programs and structures, will be contradicted by ‘”uncanny opacity” of reality. As in the Grand Verre by Duchamp, “illusions and disappointments one after another, and, little by little, we understand that transparency is not what is perfectly clear, but what is clearly complex” (R. Koolhaas).

Art the task of translating the feeling with its specific language of the enigmatic character of the world.

 

Saluto in "Reale Trasparenza" di alcuni artisti della mostra presso RO.MI. Arte contemporanea
Saluto in “Reale Trasparenza” di alcuni artisti della mostra presso RO.MI. Arte contemporanea

L’evento espositivo “La trasparenza del reale“, propone come base della ricerca artistica la relazione arte/scienza. Le due discipline possono ben  integrarsi perchè, nella specificità dei loro strumenti, hanno come fine comune la conoscenza.

Alla luce delle più recenti teorie scientifiche, il mondo, nel suo apparire, si struttura come una serie interminabile di scatole cinesi. Come membrane trasparenti che nel loro insieme ci danno la sensazione di ciò che percepiamo come realtà.

Sembra che ogni cosa si ritiri dietro la propria apparenza e non sia mai identica a se stessa. Anche i padri della meccanica quantistica, di fronte al risultato delle loro equazioni, considerarono il mondo microscopico radicalmente strano e misteroso.

Ma non è altrettanto problematica l’apparente non stranezza del mondo macroscopico? Le cose si manifestano in tutta evidenza ma non si lasciano decifrare. Il mondo “così com’è” sfugge all’investigazione del senso. L’impossibilità di una verità oggettiva è la situazione della scienza sperimentale sancita dal principio di indeterminazione di Heisemberg.

Scrive Baudrillard: “ … è come se le cose avessero inghiottito il loro specchio e fossero divenute trasparenti a sè stesse, completamente presenti a sè stesse, in piena luce, in tempo reale, in una trascrizione inesorabile…”

“La trasparenza, è il grande concetto/immagine contenitore della modernità. E’ stata il suo più grande paradosso, forse. Metafora emblematica dell’architettura moderna, la trasparenza è stata anche la grande metafora alla base dell’istanza del processo di democratizzazione e socializzazione dell’arte e della cultura.

Ma la presunta trasparenza concettuale degli apparati architettonici, dei “complessi espositivi”, dei programmi e delle strutture, verrà contraddetta dall’ “opacità perturbante” del reale. Come nel Gran Verre di Duchamp, “illusioni e disillusioni si susseguono, e, poco alla volta, comprendiamo che la trasparenza non è ciò che è perfettamente chiaro, ma piuttosto ciò che è chiaramente complesso” ( R. Koolhaas).

All’arte il compito di tradurre col suo linguaggio specifico la sensazione del carattere enigmatico del mondo.

Artisti partecipanti: Vincenzo Ceccato, Valentina Colella, Eleonora Del Brocco, Raffaella Losapio, Luisa Mazza, Rocco Salvia, Giuseppe Scelfo, Qinggang Xiang.

Luisa Mazza_Divenire, (particolare installazione), vetro soffiato, acciaio, plexiglass, cm 220x120x80, 2014
Luisa Mazza_Divenire, (particolare installazione), vetro soffiato, acciaio, plexiglass, cm 220x120x80, 2014

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