LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI DI BARTOLOMEO LETTERINI – CHIESA DI SAN PIETRO MARTIRE A MURANO
Pani e pesci per tutti – nutriamo il pianeta…
di Raffaella Losapio
In questo periodo di EXPO 2015, esposizione universale, con il significativo sottotitolo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, concomitante alla grande mostra Arts and Foods, alla Triennale di Milano, a cura di Germano Celant, e a Inside The Last Supper, l’affresco multimediale interattivo, situato nel Chiostro della Magnolia alla Fondazione Stelline, dedicato all’opera originale di Leonardo da Vinci collocata in Santa Maria delle Grazie, vorrei ricordare:
“La moltiplicazione dei pani e dei pesci”, stupenda opera di Bartolomeo Letterini, che andrebbe certamente conosciuta e diffusa maggiormente.
Nella Chiesa di San Pietro Martire a Murano, si possono ammirare importanti opere di Bartolomeo Letterini (Venezia 1669/1748).
Nel presbiterio a sinistra: La moltiplicazione dei pani e dei pesci. The feeding of the five thousand. La multiplication des pains et des poissons. Multiplikation der Brote und der Fische dipinto nel 1721 da Bartolomeo Letterini.
Da notare nell’ampia inquadratura folti gruppi di persone, il lago di Galilea, la fortezza di Tiberiade, gli apostoli che distribuiscono il cibo.
Moltiplicazione dei pani e dei pesci (particolare). The feeding ofthe five thousand (detail). La multiplication des pains et des poissons (détail). Multiplikation der Brote und der Fische (Ausschnitt).
Le nozze di Cana in Galilea, altra vasta opera di un bel banchetto con Gesù, è posizionata nel presbiterio a destra.
Dipinto nel 1723 da Bartolomeo Letterini. Nell’ampia inquadratura è possibile notare i gruppi dei commensali, i costumi dell’epoca e il The wedding at Cana in Galilea.
La moltiplicazione del pane e dei pesci è l’unico miracolo di Gesù, insieme alla resurrezione, ad essere presente in tutti e quattro i Vangeli.
La parola moltiplicazione, ha un significato simbolico. Questo termine, tradizionalmente e universalmente usato, nei Vangeli non c’è. Si trova invece espressa un’inesauribile distribuzione del bene.
Gesù trasforma il pane per pochi in pane per tutti. Non è magia, è il miracolo dell’amore (e della fede) che si espande in modo corretto e generoso: il miracolo dell’abbondanza=universalità. Il pane rappresenta un alimento quotidiano, ma anche il lavoro, la dignità, il nutrimento dell’anima, la possibilità di imparare e di sviluppare liberamente la propria intelligenza.
Una pubblicazione di uno studio sul divario tra ricchi e poveri, effettuato dall’agenzia internazionale Oxfam, che si occupa di fame e povertà nel mondo, prevede che, entro il 2016, l’1% della popolazione mondiale avrà da solo più ricchezze del restante 99%. La percentuale di ricchezza concentrata nelle 80 persone più facoltose del pianeta è salita dal 44%, dato del 2009, al 48% nel 2014 e supererà quota 50% nel 2016. Lo studio asserisce anche che il 50% della popolazione è costituito da 3,5 miliardi di poveri.
Secondo Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam, la disuguaglianza va combattuta non solo per ragioni etiche, ideologiche o sociali, ma anche per motivi strettamente economici, poiché l’eccessiva concentrazione della ricchezza soffocherebbe la crescita economica danneggiando le prospettive di ripresa per tutti.
Con la crisi e l’aumento delle diseguaglianze, la classe media è la più colpita e sta perdendo terreno. Le società ne pagano il prezzo, con impatto negativo sulla crescita di tutti.
Oxfam propone quindi che i governi s’impegnino a combattere l’evasione fiscale, garantiscano un salario minimo per tutti i lavoratori, maggiori servizi pubblici gratuiti e producano riforme fiscali che aumentino le tassazioni sui capitali per i più ricchi.
La migliore ridistribuzione, attraverso le tasse più giuste e le prestazioni sociali, è il mezzo più indicato per correggere le ineguaglianze e quindi permettere all’economia di crescere.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) suggerisce che il miglior investimento per il futuro è nell’accrescere il capitale umano nella conoscenza, nello sviluppo individuale e nelle capacità lavorative.
Tutti gli uomini e tutte le donne hanno diritto ad una vita dignitosa! Invece ogni giorno ci sono popoli interi che ancora hanno davanti solamente uno sconfinato orizzonte di fame, ingiustizie e crudeltà di ogni tipo!
Il direttore generale della Fao, Jose’ Graziano da Silva, giovedì 4 giugno è intervenuto al Forum Internazionale dell’Agricoltura a Expo Milano 2015 affermando che è possibile sconfiggere la fame nell’arco di qualche decennio. L’obiettivo è “fame zero”, azzerare la fame nel mondo entro il 2025. Per raggiungere questo traguardo l’agricoltura dovrebbe diventare sostenibile. Il cambiamento climatico è una minaccia anche per il sistema alimentare. Quindi per cambiare i nostri sistemi di vita, l’agricoltura e i sistemi alimentari punteranno sulla sostenibilità.
Gesù nel miracolo simbolico della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” ci ha indicato la strada per vincere la fame e la miseria nel mondo. Ora sta a noi, esseri umani, impegnarci nel vero progresso di stabilità sociale, ridistribuendo in modo più equo il nostro pane.
Raffaella Losapio Letterini (Letter)
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