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59° FESTIVAL DI MUSICA CONTEMPORANEA – LA BIENNALE DI VENEZIA

La Biennale di Venezia
59° Festival di Musica Contemporanea
Direttore Ivan Fedele
Venezia, 2 ottobre / 11 ottobre 2015

Testo di Vittoria Biasi

Il 59° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia anche quest’anno ha la pregiata direzione di Ivan Fedele.

Il direttore ha sviluppato il programma attorno al tema della memoria, come traccia rivitalizzante della contemporaneità. Il titolo del programma, Il suono della memoria, ripercorre da Liszt, interpretato da Giuseppe Albanese, già vincitore del premio Venezia nel 1997, a Boròk a Ligeti, con particolare riferimento alle radici della loro musica, in quegli aspetti di ispirazione popolare da cui hanno sviluppato la connotazione astratta della loro musica.

Un altro percorso particolare è nella congiunzione della musica per clavicembalo di Domenico Scarlatti a quella per pianoforte di John Cage.

Il progetto del percorso tende a costruire, dice Ivan Fedele, a visualizzare le direzioni antropologiche-creative del suono interpretato dalle origini dell’espressione orale, dalle necessità istintive prima che queste divengano elementi culturali.

Il programma è articolato secondo un percorso di lettura dei possibili approfondimenti sul tema della memoria.

Il concetto, inteso come codice genetico, è rappresentato da Chemical free del compositore Nicola Sani, di area sperimentale e allievo di Karhein Stockhausen, tradotto in suoni elettronici dal maestro Alvise Vidolin.

C’è poi il concetto di memoria come facoltà cognitiva che permette di cogliere le architetture e le essenze dei suoni per creare inattese analogie. La proposta di questo aspetto poetico ed enigmatico è affidato alle opere dei compositori dell’ensemble Musikfabrik di Colonia, a Leonis e Jsef Suk Trio, al quintetto Slowind.

La Biennale College-Musica 2015 si ricollega alla memoria proponendo la partitura di Giuseppe Sinopoli Souvenir à la memoire, per 22 strumenti e tre canatanti. Il programma si completa con l’Idillio di Sigfrido di Wagner e la Sinfonia op. 21 di Webern, autori cari al compositore veneziano morto durante l’esecuzione del terzo atto dell’Aida nel Deutsche Oper di Berlino nel 2001.

I giovani esecutori dell’ensemble Biennale College saranno selezionati con un’audizione.

Il Leone d’Oro alla carriere è stato attribuito al compositore greco Georges Aperghis che ha rivoluzionato il teatro musicale divenendo il referente delle nuove generazioni. Aperghis ha integrato la pratica musicale con tutte le sonorità possibili, con tutti gli ingredienti vocali, scoprendo scale, valori, gesti capaci di essere suono.

In tal senso l’arte rivolta al pubblico ha la funzione di riportare in un vasto campo sonoro in cui è possibile scorgere, individuare il proprio suono per collegarsi, riconoscere l’altro. I lavori di Arpeghis sollecitano la partecipazione creativa degli interpreti che si trovano ad inventare un linguaggio in cui è sempre racchiusa la memoria, l’evocazione del primo suono.

Vittoria Biasi
Storica dell’arte, critico e curatrice internazionale

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The Author

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi is a Contemporary Art Historian and an Art Critic. She is a
Contemporary Art History professor at Florence’s Academy of Fine Arts. After
her humanities graduation she concerned herself with the Theory of White
following Hubert Damish at Paris *Ecole des Haute Etude*. Close to artists who
interprets the monochromy of white she devoted herself to the theoretical criticism realizing
national and international shows and exhibitions with a particular attention to the Eastern culture.
She attends conferences as a lecturer about the white and its light. Among the others: Lumière(s)
En Usage, Pèrigueux 1998. From 1996 on to 2000 she realizes the events of Light of Art for
Art’s sake at Rome, Parma and Padoa. For Homo Sapiens (1) first she translated Henry
Meschonnic from French, publishing some excerpts from Modernité (2). Some other
publications: State of White (3); In Line with Light, Light for Light’s sake (4). She wrote for the
magazine Lighting. Through a text of her she is attending Fabrizio Crisafulli’s Theatre of Places.
The theatre as a place and the experience at Formia (1996-1998), **G.A.T.D*., Rome, 1998. She
looked after the exhibitions for the book of artist in Italy and abroad.

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