ORIGGIO, LA CITTA’ DELLE SCULTURE, E DOVE SCHIAPARELLI STUDIAVA LE COMETE
LOUISE BOURGEOIS, GIOVANNI RIZZOLI E TRISTANO DI ROBILANT
DONANO A ORIGGIO TRE SCULTURE
CHE TROVANO COLLOCAZIONE PERMANENTE
NEL PARCO PUBBLICO COMUNALE DI VIA PIANTANIDA
Martedì 25 ottobre, in un paesaggio dal fascino un po’ nebbioso con fine pioggerellina, nel Parco Comunale di via Piantanida a Origgio, alla presenza del Sindaco Mario Angelo Ceriani, dell’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia Cristina Cappellini e dei due artisti Giovanni Rizzoli, presente anche per conto dello studio di Louise Bourgeois, e Tristano di Robilant vengono ufficialmente presentate al pubblico e inaugurate tre nuove sculture monumentali donate alla città.
Le opere The Couple (2003) di Louise Bourgeois, Naughty Girl (2009-2010) di Giovanni Rizzoli ed Elijah’s Cloud (2012) di Tristano di Robilant trovano la loro collocazione definitiva “en plein air” in uno spazio pubblico – il Parco di via Piantanida – arricchendo così l’area verde cittadina e offrendo agli appassionati d’arte un’occasione per visitare Origgio . Quella di Louise Bourgeois esposta al Parco Comunale della città è l’unica sua scultura esposta in uno spazio pubblico non museale in Europa, fatta realizzare appositamente per questa collocazione e donata dall’artista quando era ancora in vita.
Il progetto ha origini lontane: è infatti nato a New York, proprio nello studio di Louise Bourgeois, più di 15 anni fa, grazie al forte amicizia tra l’artista franco-americana e Giovanni Rizzoli, che al tempo viveva nella metropoli statunitense e frequentava assiduamente lo studio della scultrice. Fu in quel periodo che una delegazione del Comune di Origgio, città nota agli artisti per la presenza dell’attiva fonderia Fusioni Arte 3v di Walter Vaghi, si recò a New York e, grazie all’intercessione di Giovanni Rizzoli, chiese con una certa dose di audacia alla Bourgeois, allora novantenne, di realizzare una scultura per la città. Impegno che, generosamente, l’artista assunse e mantenne, ideando un’opera che purtroppo non vide mai realizzata.
Le tre opere ora incrementano in modo decisivo le raccolte di scultura pubblica già realizzate per la Villa Borletti di Origgio da altri artisti, come Spagnulo, Mondino, Fiume, Nespolo, Rossello, Balderi. La Villa Borletti è una tipica villa lombarda settecentesca, nata come dimora di villeggiatura dei Conti Borromeo, con annesso un grande giardino, Parco Comunale.
Negli spazi urbani di questa cittadina nella pianura Varesina, non si trovano solo industrie, condomini, parcheggi, centri commerciali, ma si salvaguardia e si valorizza il territorio per le generazioni future. In alcuni luoghi pubblici sono ancora possibili gli incontri, la spontaneità, la comunicazione e la percezione di una nuova dimensione dell’anima.
Origgio, nelle vicinanze di Saronno, territorio agricolo ed industriale, con circa 7.700 abitanti, situata a soli 25 kilometri da Milano in 8 km², prosegue nel suo importante itinerario di decoro artistico che le conferisce pieno status di Città delle Sculture e la inserisce come meta internazionale di riferimento culturale in Lombardia, nel cuore d’Europa.
Numerosi sono gli altri insediamenti di sculture en plein air in Europa, dall’Inghilterra (Yorkshire) all’Olanda (Otterloo), dalla Spagna (la Huella) alla Francia (Fontainebleau) e alla Germania (Münster), anche in Italia sono sempre più numerosi.
La rete di tali parchi di scultura contemporanea annovera, dal sud al nord d’Italia, Gibellina e la Fiumara d’Arte in Sicilia, il Marca e il Santa Barbara in Calabria, gli spazi d’arte ambientale a Celle di Santomato, il Parco di Pinocchio a Pescia e la Raccolta di Peccioli, tutti in Toscana, il Parco del Sole e quello di Brufa in Umbria, il Parco Seven, quello di Santa Sofia e Cà La Ghironda in Emilia Romagna, La Marrana a Montemarcello, Villa Verzegnis a Udine, alcuni altri in Piemonte, nel Veneto e in Lombardia come adesso Origgio, nell’alta pianura Padana.
L’opera di Louise Bourgeois, The Couple (2003), per espressa volontà dell’artista è sempre stata concepita per il parco di pubblico comunale di Origgio, sospesa al ramo di un albero secolare. Si tratta di un abbraccio dalle dimensioni imponenti – 365,1 x 200 x 109,9 cm – e dal peso di circa 635 chilogrammi, che cattura lo sguardo per la sua gravità trasformata in leggerezza e per la tensione plastica sprigionata dai due corpi – novelli Paolo e Francesca di dantesca memoria – che si attraggono e respingono avvolti in una spirale che ne confonde forme e sembianze. “Le figure nella scultura sospesa The Couple si abbracciano, l’una nelle braccia dell’altra. Nulla potrà separarle. È uno stato precario e fragile. Malgrado tutti i nostri handicap, ci teniamo fra le braccia a vicenda. Quello che mi interessa veramente è il concetto dell’Altro. Si tratta di un punto di vista ottimistico. Incastrate assieme, vorticano per l’eternità.” (Louise Bourgeois)
Una tensione differente, intima e luminosa, è quella proposta dalla scultura Naughty Girl (2009-2010) di Giovanni Rizzoli: una gabbia che custodisce una giovane ragazza con ombrellino che, in ginocchio su un trespolo, come un uccellino esotico sembra cercare riparo e protezione da sguardi indiscreti, mentre leggera si accinge a compiere eleganti evoluzioni, “esprimendo un’emozione adolescenziale di coercizione e contentezza allo stesso tempo.” (Giovanni Rizzoli)
E proprio la leggerezza sembra essere il denominatore comune anche della terza scultura, Elijah’s Cloud (2012) di Tristano di Robilant: la nuvola di cui scrive il profeta Elia è stata concepita e modellata da di Robilant prima in vetro soffiato e successivamente ingrandita fino a quasi tre metri e mezzo di altezza per la fusione in alluminio. La ‘nuvola di Elia’ che “risolve anni di siccità” sorge su un gambo di calice, quasi un bicchiere metaforicamente colmo d’acqua, pronto per essere rovesciato “La scultura nasce dal soffio di un vetro. Ingrandendola in alluminio ho cercato di tenerne la leggerezza e spontaneità. La lucidatura poi gli permette una migliore interazione con gli elementi che la circondano: alberi, nuvole e cielo.” (Tristano di Robilant)
La presentazione al pubblico delle tre sculture, che armonizzano e dialogano fra di loro in un museo a cielo aperto, è accompagnata da un catalogo progettato e coordinato da Habitare – Idee Culturali, che include un testo critico di Bruno Corà e una conversazione tra Elena Geuna e Giovanni Rizzoli.
The Boga Foundation e gli sponsor: Habitare, Novartis, Bennet, Fim srl, MedicAir, Eurovetro, UBI Banca Popolare di Bergamo, Sanofi, Easy village hanno permesso di portare a compimento il progetto.
Lo Studio Bourgois e la Easton Foundation hanno assistito il Comune di Origgio nella realizzazione e collocazione definitiva della scultura di Louise Bourgois.
All’interno del Parco Comunale di Origgio, va ricordata anche la Torre Schiaparelli, dove dall’alto di questa Torre, l’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1919), conosciuto per la scoperta dei canali di Marte, compì ricerche molto importanti, in particolare riguardo alle comete.
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