TRASVERSALITÀ DELLO SPAZIO. LUOGO DI DESIDERI – FONDAZIONE ORESTIADI
FONDAZIONE ORESTIADI
Trasversalità dello spazio. Luogo di desideri
Dal 29 giugno al 13 di luglio di 2018
Atti del Convegno Internazionale
UNIVERSITÀ DEL PAESE BASCO (UPV/EHU) / FONDAZIONE ORESTIADI
A cura di María Jesús Cueto Puente
VERNICE: venerdí, 29 giugno, alle ore 18:00
Interventi di María Jesús Cueto, Iratxe Hdez Simal, Fernando Mardones, Elena Mendizabal e Cristina Miranda de Almeida della Facoltà di Belle Arti della UPV/EHU e Arianna Oddo dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Il nostro intervento propone l’investigazione sulla “Trasversalità dello spazio” come paradigma rizomatico dentro la interdisciplinarietà come metodo di creazione dell’arte contemporanea. Ed è fondamentale capire la trasversalità dello spazio partendo dall’influenza ricevuta in altri ambiti: i cambi nel ruolo spettatore, lo spazio scenico, la messa in scena, le nuove tecnologie che sono state fondamentali per poter situarci nella nostra società contemporanea. Nonostante però, anche siano state osservate in altre pratiche artistiche, il loro ruolo determinante non è stato tuttavia, sufficientemente rivelato: sia nella teoria come sulla sperimentazione artistica. Tutto ciò, ci ha portato a discutere la dimensione partecipativa dell’arte contemporanea, attraverso il compromesso che si stabilisce tra l’opera e il pubblico, questo ci apre un campo di riflessioni e di sperimentazioni critiche dalla scultura allo spazio reale, partendo dal físico al virtuale, dove il corpo si utilizza come un mezzo e strumento di creazione d’ambiente, d’azione e partecipazione. Di modo che la propria “trasversalità” esamina come il teatrale e l’impatto delle tecnologie hanno cambiato la nostra concezione sulla natura nell’opera dell’arte, così come sulla propria realtà e nel contesto sociale.
Le due opere che presenta María Jesús Cueto, curatrice del progetto sono: “Trasversalità del Mediterraneo” e “Arena e sale”. Le due opere ricreano un’ipotesi attorno alla Trasversalità del Mediterraneo dello spazio-tempo. Si costruisce come metafora di un paesaggio che indica 13 mondi, che richiamano con i loro nomi e simboli. Tredici identità che scintillano in questo Mare Mediterraneo attraverso il tempo, come sono le civilizzazioni: Egiziana, Greca, Fenice, Romana, l’Imperio Ottomano, la Repubblica Marinara di Venezia, la Repubblica Marinara di Genova, l’Impero Spagnolo, e poi la fase dei gommoni con gli esuli immigranti, di: Marrocco, Algeria, Tunisia, Libia e Siria. Un passato e un presente carichi di saggezze e di domini, incrocio trasversale di culture, leggende, sapori, odori, suoni, alfabeti, simboli e arte, dove si invita il pubblico a participare scalzo, circolando e sperimentando lo spazio vuoto con suono d’ambiente.
Quando ci avviciniamo, e ci introduciamo in uno spazio non funzionale, ma bensì, in uno spazio vuoto e animato, dove il suono transita voci poetiche, la cui visita acquista: la percezione, il vedere, il sentire e l’immaginare.
L’installazione delimita un concetto dello spazio senza tempo, ma con il tempo della deambulazione e della sonorità, un accesso a un luogo sacro, che rappresenta il paesaggio interno e il paesaggio esterno di uno spazio mitico, un epicentro di intenso traffico e d’intercambi culturali e religiosi, uno spazio di immaginazione intorno a luoghi, limiti, contesti, tempi, culture, differenti e di divergenze.
Un’installazione, che propone d’immaginare uno spazio più in là di questo mare “con” ma “senza” frontiere. Un‘installazione interdisciplinare dello spazio, testo, voce, suono e movimento, che costituisce un sistema di segni dello spazio reale, una riflessione critica, una produzione artistica che contempla il simbolo e il rito nel ruolo dell’artista e si introduce nei problemi dell’arte, dell’ideologia e della società con la partecipazione del pubblico.
María Jesús Cueto
Titolo: Trasversalità del Mediterráneo
Tecnica: Installazione sonora con performance
Materiali: 48 Coperte termiche dorate di 160 cm x 210 cm x 12µm, 13 pictogrammi incisi digitalmente su dibond, voce IN OFF nella colonna sonora, 1 bussola di navigazione, e un libro participativo per il pubblico: “Trasversalità dello spazio. Luogo di desideri”.
Dimensione installazione: 800 cm x 1300 cm
Montaggio nel Granaio della Fondazione Orestiadi
COLLABORAZIONI COLONNA SONORA
Pilar Quirosa-Cheyrouze: Testi poetici
María Jesús Cueto: Voce
David Font: Registrazione della voce
Jessica Tunick: Soprano
Trevor Berens: Piano
Jacques Burtin: Colonna Sonora
María Jesús Cueto
Titolo: Arena e Sale (in memoria a Natalía Gómez Linares, mancata recentemente)
Tecnica: Installazione sonora
Materiali: 26 Coperte termiche argento de 160 cm x 210 cm x 12µm, 13 Segni in rotulazione incisi digitalmente su dibond, voce IN OFF nella colonna sonora
Dimensione installazione: 637 x 527 x 270 cm x 300 cm
NOTA: Il pubblico deve togliersi le scarpe o indossare copriscarpe per circolare nello spazio dell’installazione.
COLLABORAZIONI COLONNA SONORA
Natalía Gómez Linares (1966-2016): Poema: “Arena e sale”
María Jesús Cueto: Voce
David Font: Registrazione della voce
Jessica Tunick: Soprano
Jacques Burtin: Colonna Sonora
E una terza opera
María Jesús Cueto
Titolo: Spazi sensibili
Tecnica: Video
Materiali: Alcune opere del mio profilo di creazione artistica
Arianna Oddo
…e di lei rimase solo la voce
Opera tridimensionale e a parete, performance
Tecnica mista
Dimensioni variabili – n. 7 elementi di cm 7 x 9 cadauno, collocati a parete con uno sviluppo di circa 4 m
Materiali: polpa di cellulosa, gesso, inchiostro nero e rosso, specchi
Partecipano all’azione performativa: Floriana Patti, Maria Tumminia e Virginia Monteleone
L’opera tridimensionale con uno sviluppo variabile è costituita da un totale di sette elementi in polpa di cellulosa e gesso montati a parete. Ogni elemento raffigura un orecchio tridimensionale a dimensione reale, organo del corpo preposto alla funzione uditiva, da cui fuoriescono parole scomposte che invadono la parete. Una cascata di lettere scendono dai sette condotti
uditivi fino al pavimento lungo la parete intesa come membrana, come elemento separatore dell’oltre in bilico tra dentro e fuori, confine che separa, ma nello stesso tempo congiunge, passaggio tra presenza e assenza.
Il lavoro prevede la “messa in scena” di una Performance in cui cinque performer interagiscono con gli elementi a parete, con gli specchi, con lo spazio circostante e con il pubblico in un continuo rimando al mito di Eco e Narciso.
Il lavoro rimanda alla ninfa Eco, figura mitologica punita da Era che la condannò a poter ripetere solo l’ultima parola che udiva. Eco non potendo comunicare il proprio amore a Narciso si lasciò morire di dolore. ….e di lei rimase solo la voce.
(fotografie Alessio Marchese) – Cliccare sulle foto per ingrandirle
INFORMAZIONI FONDAZIONE ORESTIADI. Museo Orestiadi.
UPV/EHU. FACULTAD BELLAS ARTES. PROGETTO EHU16/35.
Trasversalità dello spazio. Materiali e procedimenti artistiche e tecnologici nella creazione artística.
Campus Bizkaia. Barrio Sarriena S/N. 48940 LEIOA (Bizkaia-Spain)
Direttrice Progetto: María Jesús Cueto Puente (Dipartimento di Scultura)
www.ehu.eus – mariajesus.cueto@ehu.eus +34 620053785
UFFICIO STAMPA
Direttore Museo: Enzo Fiammetta – info@orestiadi.it
Direzione: Baglio Di Stefano, Contrada Salinella, 91024 Gibellina TP, Italia
Orario: Lunedi chiuso. Da martedi a domenica:⋅ Aperto 9:00-13:00 e 14:00 a 18:00
FONDAZIONE ORESTIADI. www.fondazioneorestiadi.it – info@orestiadi.it +39 0924 67844
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