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IL MONDO POETICO DI LUCIO DALLA – ARA PACIS – ROMA

Lucio Dalla.
Anche se il tempo passa
22 settembre 2022 – 6 gennaio 2023
Museo dell’Ara Pacis  – Roma

Articolo di Vittoria Biasi – Storica dell’Arte

La mostra su Lucio Dalla è un evento rilevante, un’occasione per ricordarsi del dono della poesia, della musica, della creatività per recuperare forza in questo momento storico di smarrimento sociale, economico. Dalla nella storia della musica e della canzone d’autore segna un grande passaggio: la ricchezza emotiva, la visionarietà, la magia di suoni portano le sue canzoni oltre il tempo, il luogo della composizione per prendere posto nel patrimonio dell’umanità.

Lucio Dalla ama Roma, il quartiere di Trastevere, dove abita fino alla metà degli anni ’80. Della città ama le notti, la fusione dei mondi in cui tutte le classi sociali, le diversità sanno convivere. La targa con la strofa La sera dei miracoli è lì al numero 7 del vicolo del Buco.     

Ma Roma è anche la complice degli incontri tra Dalla, Federico Fellini e Andy Warhol, con cui, senza sapere chi sia, Dalla gioca a flipper al Notogen in via del Babuino.

La mostra racchiude in dieci sezioni la ricca attività dell’artista dalle documentazioni sulle interpretazioni teatrali di opere da lui scritte alle partecipazioni cinematografiche, ai premi discografici, ai primi 33 giri, al libro Nevica sulla mia mano curato da Antonio Bagnoli nipote di Roberto Roversi e dedicato alla collaborazione artistica tra Dalla e Roversi. 

Per la riscrittura di Tosca-Amore disperato Dalla organizza nel 2003 una conferenza di presentazione speciale cui collabora Mimmo Paladino con il bellissimo acquarello Lucean le stelle.

Il cantautore si sente pronto ad attraversare il mondo della musica classica con la libertà della sua natura e della sua formazione tra il clarinetto e la musica Jazz. Nel 1996 l’artista esordisce con Pierino e il lupo di Prokofiev in cui è la voce recitante della fiaba ambientata nella Bologna degli anni ’50. Dalla dirige in qualità di direttore d’orchestra la Sinfonia dei giocattoli di un autore del classicismo viennese. 

Nel 2003 arriva la rielaborazione pucciniana Tosca-Amore disperato, di cui il cantautore firma musica, testi e regia, aggiornando l’ambientazione, il linguaggio scenico e musicale. L’opera ha centocinquanta repliche nel mondo! 

La presentazione della mostra è stata molto coinvolgente con la presenza di personaggi del cinema, come Carlo Verdone che ha parlato della collaborazione per il film Borotalco, che è stato un omaggio a Lucio Dalla e per il quale il cantautore compone Cara. 

La cartella stampa contiene un testo di Vincenzo Mollica, non presente in catalogo,  che inizia così:

La sera dei miracoli sta a Lucio Dalla, come La dolce vita sta a Federico Fellini. 

Il titolo del testo è La dolce vita nella sera dei miracoli. Entrambi gli artisti sono attratti dalla provvisorietà e visionarietà che Roma regala senza pietà.

La mostra regala la visione di molti oggetti di abbigliamento o di collezione che hanno allietato la sua carriera. Fa parte del suo mondo anche l’arte contemporanea seguita attraverso la sua galleria a Bologna e anche attraverso collaborazioni o collezionismo.

con la madre Jole Melotti (1901-1976), stimata sarta bolognese. Trascorre molte estati della sua infanzia a Manfredonia (FG) dove la madre organizza sfilate per le sue clienti; in queste occasioni Dalla si esibisce per loro

Fanno molta tenerezza le foto di Lucio Dalla bambino nelle braccia del padre o vicino alla madre che si recava ogni anno nel sud per vendere gli abiti mentre il piccolo Dalla intratteneva le signore con i suoi spettacoli.

Il momento emozionante della presentazione è stata la performance dal vivo sulla canzone Cara nella lingua dei segni italiana di Mauro Iandolo, che ha fatto un percorso di danza, musica e lingua dei segni per dialogare con entrambi i genitori divenuti sordomuti pochi mesi dopo la sua nascita. 

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The Author

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi is a Contemporary Art Historian and an Art Critic. She is a
Contemporary Art History professor at Florence’s Academy of Fine Arts. After
her humanities graduation she concerned herself with the Theory of White
following Hubert Damish at Paris *Ecole des Haute Etude*. Close to artists who
interprets the monochromy of white she devoted herself to the theoretical criticism realizing
national and international shows and exhibitions with a particular attention to the Eastern culture.
She attends conferences as a lecturer about the white and its light. Among the others: Lumière(s)
En Usage, Pèrigueux 1998. From 1996 on to 2000 she realizes the events of Light of Art for
Art’s sake at Rome, Parma and Padoa. For Homo Sapiens (1) first she translated Henry
Meschonnic from French, publishing some excerpts from Modernité (2). Some other
publications: State of White (3); In Line with Light, Light for Light’s sake (4). She wrote for the
magazine Lighting. Through a text of her she is attending Fabrizio Crisafulli’s Theatre of Places.
The theatre as a place and the experience at Formia (1996-1998), **G.A.T.D*., Rome, 1998. She
looked after the exhibitions for the book of artist in Italy and abroad.

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