PADIGLIONE DELLA CINA – ATLAS: HARMONY IN DIVERSITY 美美与共–集
ovvero
Arte non solo come interpretazione contemporanea dello spirito e della forma, ma anche scambio e integrazione di arte e cultura.
Il Padiglione Nazionale della Cina, a cura del professore dell’Università di Zhejiang Wang Xiaosong (王小松) e del curatore indipendente Jiang Jun (姜俊), propone l’esposizione dal titolo Atlante: Armonia nella diversità (美美与共—集).
La mostra è divisa in due parti. La prima approfondisce il senso sociale e personale del verbo Raccogliere (集), azione con cui un paese e un individuo costruiscono la reciproca storia e documentata nella mostra con l’esposizione delle antiche pitture cinesi riunite nella raccolta A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings. La seconda è dedicata ad verbo Tradurre, che nell’ideogramma cinese 传 indica l’impegno del pensiero nell’individuare una filologia che attraversando il tempo conduce alla contemporaneità.
I sette artisti invitati Che Jianquan (车建全), Jiao Xingtao (焦兴涛), Qiu Zhenzhong (邱振中), Shi Hui (施慧), Wang Shaoqiang (王绍强), Wang Zhenghong (汪正虹) e Zhu Jinshi (朱金石) impaginano una mostra sulle radici dell’arte capace di armonizzare le spazialità storico-geografiche e artistiche.
I curatori Wang Xiaosong e Jiang Jun spiegano nel catalogo della mostra l’ideogramma 集 di Raccogliere:
Il carattere “集”, nella sua forma antica, raffigura tre uccelli appollaiati su un unico albero. Nella sua forma verbale, racchiude significati come radunare, convergere, raccogliere o assemblare. In questa, “集” viene utilizzato per sottolineare il concetto di integrazione. Questo carattere agisce come un invito, incarnando l’assorbimento e l’accettazione, favorendo le opportunità di dialogo, comunicazione e comprensione reciproca. In cinese, il termine “集” può essere tradotto come “atlante”. La sua essenza consiste nel facilitare l’intercomunicazione tra un ampio gruppo di persone e nel formare un senso di “comunità”. Questa è la transizione da “集” (collezione) a “展”(mostra). Questa mostra cerca di promuovere un cambiamento di paradigma – dalla “differenza” alla “coesistenza” – riattivando e diffondendo la saggezza radicata nella cultura tradizione cinese, che sostiene l’ “armonia nella diversità”, la “coesistenza armoniosa” e la “bellezza condivisa”¹.
Le installazioni documentarie di A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings, denominata 集, sono l’anima della Padiglione della Cina e forniscono al pubblico un quadro informativo macroscopico sulla storia della sua pittura. I preziosi documenti e dipinti di immagini antiche sono esposti sotto forma di archivi e, con mirabile integrazione di grafica artistica, introducono alla lettura della mostra d’arte contemporanea. Le documentazioni storiche guidano il visitatore nella comprensione dello svolgimento storico cinese e la trasformazione degli stili artistici espressi nel lavoro di “传” (Tradurre) dai sette artisti contemporanei cinesi.
Il Padiglione narra, dal punto di vista della storia dell’arte, della teoria dell’immagine, del paesaggio e della visione umanistica del mondo, i passaggi verso un’arte contemporanea olistica che protegge le originarie caratteristiche. Il tema della mostra Atlante: Armonia nella diversità 美美与共—集, fa riflettere sulle diverse forme di Bellezza e sulla Bellezza della diversità. Ogni opera d’arte, a noi consegnata dai vari periodi storici e dalle diverse culture, ha la sua Bellezza. Il confronto tra Bellezze di opere d’arte di differenti momenti socio-politici fa emergere quella Bellezza celata nella radice comune che congiunge i tempi. E la Bellezza 美 creata e interpretata dal visitatore è altro e oltre.
Gli artisti cinesi presentano opere d’arte che rispecchiano la concezione artistica della propria cultura senza perdere il legame con l’arte contemporanea. I sette artisti cercano una Bellezza 美 distante dalle espressività figurative tradizionali come calligrafia, paesaggi, figure, pennellate, fiori e uccelli, architettura e giardini.
Artisti, che vivono in ambienti geograficamente e politicamente diversi, sentono una risonanza emotiva verso la Bellezze 美 della cultura che li circonda, come a testimoniare il naturale richiamo della libertà dell’anima che non ha confini. Questa sensazione accomuna gli animi, le terre, le culture e Bellezza e Bellezza 美与美. I curatori evidenziano il focus del Padiglione portando come riferimento il pensiero di Aby Warburg e scrivono:
La mostra si ispira all’Atlante Mnemosyme di Aby Warburg, sovrapponendo una moltitudine di immagini, che collega i dipinti storici cinesi con le opere d’arte contemporanee. Un secolo fa, Warburg ha affiancato immagini provenienti da regioni ed epoche diverse su pannelli per studiare la logica dell’evoluzione storica umana e dell’espressione emotiva, cercando di scoprire la “somiglianza” comportamentale e cognitiva dell’essere umano retrostante le immagini. Nel mondo odierno, questo approccio rimane indubbiamente un’esigenza pressante per l’umanità in un contesto di divisione e conflitto ².
La civiltà artistica non ha solo bisogno di protezione, ma anche di diffusione e integrazione, affinché possano nascere civiltà più splendide. Il Padiglione non propone solo una mostra, ma anche uno scambio tra la cultura cinese e il mondo.
La sezione “Raccogliere” illustra la documentazione digitale di cento dipinti cinesi attualmente conservati all’estero, tutti provenienti dall’archivio digitale del progetto A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings, che in diciotto anni, ha raccolto 12.405 pezzi. Sono stati selezionati cento dipinti dalla collezione sotto forma di visualizzazione di dati, allo scopo di approfondire la storia della loro dispersione e circolazione, utilizzando le immagini per ripercorrerne le vicende e rivelando il viaggio dalla perdita fisica al recupero digitale, che racchiude il processo di “collezionismo” ³.
In questa occasione, sulla piattaforma della Biennale del padiglione cinese, si organizza Donation Ceremony of A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings by Zhejiang University to Alma Mater Studiorum – University of Bologna. L’Accademico Du Jiangfeng, Presidente dell’Università di Zhejiang, ha donato la Collezione completa di antichi dipinti cinesi all’Università di Bologna nella persona di Raffaella Campaner, vice Presidente. Il dono dei libri è una testimonianza dello scambio e della condivisione tra l’Università di Zhejiang e l’Università di Bologna e consentirà a docenti, studenti e pubblico di studiare la storia, l’arte, la cultura dell’antica Cina.
Learn from the Past, Innovate for the Future
La seconda parte della mostra è 传 (Tradurre). I curatori hanno invitato sette artisti contemporanei che riflettono su A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings: Paesaggio di Che Jianjian, Figure di Jiao Xingtao, Calligrafia di Shi Hui, Pennellata di Wang Shaoqiang, Giardini di Qiu Zhenzhong, Fiori e uccelli di Wang Zhenghong, Architettura di Zhu Jinshi.
Questi facendo riferimento al metodo della filologia dell’immagine espressa nel Mnemosyme Atlans di Aby Warburg e alla storia delle immagini globali, creano un collegamento tra Cina e paesi stranieri, tra tempi antichi e moderni.
L’artista Che Jianquan 车健全 ha filmato per venti anni consecutivi lo stesso padiglione cinese e l’ambiente circostante per esplorare la permeabilità del tempo, dello spazio, dei paesaggio naturale, riportati nell’opera Pavilion (亭). I video collocano lo spettatore di fronte ad una condizione di nebbia, in cui si avvicendano universi di società imprevedibili.
Per la creazione del gruppo scultoreo Soul-Rhyme (魂–韵), l’artista Jiao Xingtao 焦兴涛 utilizza materiali rimasti dall’era industriale: rame o ferro per realizzare le figure del mondo tradizionale cinese. La nitidezza, la durezza e la levigatezza del metallo, così come il concavo, il convesso e la ruvidità dei punti di saldatura, possono essere sentiti attraverso il tatto. Soul-Rhyme rappresenta la fusione e il confronto tra il nuovo e il vecchio, la tradizione e la modernità.
Nella scultura STATUS (状态) alta tre metri e posta nel Giardino delle Vergini, l’artista Qiu Zhenzhong 邱振中 ha realizzato un processo di astrazione della calligrafia cinese, permettendo al corpo umano di rendersi conto che le linee della calligrafia cinese sono state pettinate, aggrovigliate, svolazzate dal vento, che le integrate nel giardino di cui sono diventate l’anima.
L’artista Shi Hui 施慧, nella serie Writing-Non-Writing (书非书) utilizza il simbolismo e la materialità delle parole, intrecciando segni del passato con il destino del futuro. La polpa di fibra presenta l’intersezione dei tempi. La forma del foglio originale viene ristrutturata e la memoria sigillata può essere riconsiderata. Shi Hui vuole interpretare un passato che è sommerso e difficilmente si può estendere nel futuro.
Nell’opera Heritage Reimagined (淬厉新之) l’artista Wang Shaoqiang 王绍强 utilizza la ricerca chimica e l’analisi formale dei dipinti della dinastia Song, utilizzando l’inchiostro come simbolo naturale per esprimere il Tao interiore e la spiritualità della vita, consentendo agli spettatori di sperimentare un sentimento che trascende i confini materiali e tocca l’anima con un senso di pace della cultura Zen.
L’artista Wang Zhenghong 汪正虹 per l’opera partecipata Symphony of Birds (百鸟图迹) , ha realizzato 10.000 sagome/spille di uccelli. L’artista ha inciso le forme su legno, giada, metallo e le ha utilizzate nella performance del tatuaggio dei visitatori radunati con il fischio per richiamare gli uccellini. L’artista e il performer che indossavano la forma di un uccello hanno utilizzato la performance artistica per vagare in diversi punti del Padiglione, creando situazioni in cui migliaia di uccelli si radunano insieme.
L’opera dell’artista Zhu Jinshi 朱金石, Rice Paper Pagoda (宣纸塔) è composta da migliaia di fogli di carta di riso, fili di cotone, pali di bambù e altri materiali rispettosi dell’ambiente e da luci integrate. L’opera si ispira alle immagini architettoniche delle torri presenti nei dipinti cinesi. Come edificio spirituale, la torre integra diversi simboli culturali e interculturale.
¹ Wang Xiaosong e Jiang Jun, 60° Esposizione Internazionale d’Arte, Stranieri ovunque, La Biennale di Venezia, Venezia, 2024, p.38 (vol.2 Partecipazioni nazionali ed Eventi Collaterali)
² Ibidem
³ Ibidem
Text by Qinggang Xiang, Roma 29.04.2024
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