MEMORABILE AL MAXXI: LA MODA COME STRUMENTO DI RIFLESSIONE
Memorabile al MAXXI: La Moda come Strumento di Riflessione sul Presente
Articolo di Maria Paola Corneli
Dal 27 novembre 2024 al 23 marzo 2025, dieci anni dopo la celebre mostra Bellissima, il MAXXI a Roma riapre le porte alla moda con un’esposizione che segna un nuovo capitolo nel dialogo tra moda e museo.
Curata da Maria Luisa Frisa, grazie alla collaborazione con Camera Nazionale della Moda Italiana e Fondazione Bvlgari, l’esposizione invita i visitatori a immergersi in un percorso che sembra una vera e propria passerella, studiata nei minimi dettagli per offrire un’esperienza di visione e riflessione unica.
Ogni area si configura come una scena a sé stante, un luogo dove perdersi completamente, ma allo stesso tempo invita alla continuità, guidando il visitatore lungo un percorso che stimola curiosità e desiderio di esplorare ogni nuova tappa, alla incessante ricerca di quel che potrebbe venire. I capi esposti sono immersi in un contesto intimo e collettivo allo stesso tempo, un sapiente gioco di luci e prospettive e l’utilizzo di teli simil-latex che avvolgono gli abiti creano vere e proprie cornici lucide e leggere, ad esaltazione di questa ipermoda che si svela progressivamente mentre si attraversa la collezione.
La mostra propone una visione dell’abito come l’architettura più prossima al nostro corpo, un incontro tra genio creativo e storia contemporanea, maestria artigianale e avanguardia, tradizione e innovazione, ordinario e straordinario. Proprio da questo concetto di straordinario nasce il sottotitolo ipermoda, riprendendo gli iperoggetti del filosofo inglese Timothy Morton rendendola così non esprimibile, non finita e inconcreta, che non può essere localizzata né osservata come concetto finito. Esprime la necessità della moda, in tutte le sue forme, di superare i propri limiti, di conquistare spazi che le garantiscano la massima visibilità, di trasformarsi in un corpo in espansione che invade gli schermi dei nostri dispositivi e si radichi memorabilmente nella nostra immaginazione.
Frisa ci offre una nuova prospettiva sulla storia del sistema moda, proponendo “un altro inizio della storia” che si distacca dalla narrazione tradizionale. Invita il pubblico a guardare il presente e il futuro della moda da un punto di osservazione critico e consapevole, mettendo in luce le trasformazioni che hanno reso il settore ciò che è oggi.
Il percorso abbraccia i più celebri nomi della moda internazionale, come Viktor&Rolf, Thom Browne, Christian Dior, Loewe, ma anche i grandi maestri italiani, come Valentino, Schiaparelli, Dolce & Gabbana, dove l’haute couture si fonde con la moda indipendente senza alcuna gerarchia.
Tra la collezione si trovano anche oggetti finemente ricercati, materiali d’archivio e accessori, come il carapace in bronzo e ottone decorato con monete d’argento e gemme di Francesco Vezzoli per Bvlgari e il sandalo gioiello in pelle di Ferragamo che rappresentano un fermo immagine che ci invita a riflettere sul concetto di moda come valore nel sistema culturale contemporaneo.
I capi esposti sono un riflesso del contesto in cui sono stati creati, e grazie a essi, la mostra evoca la nostra quotidianità, intrecciando la storia del vivere e costruendo l’immagine del nostro tempo.
Come sottolinea Jean-Christophe Babin, CEO del gruppo Bvlgari e presidente della Fondazione Bvlgari, “Memorabile è ciò che si crea per generare bellezza senza tempo e va ben oltre la semplice capacità di essere ricordato. Rappresenta quell’esperienza unica legata a una creazione esclusiva, che lascia un segno profondo nell’animo e nella memoria di chi la vive.”
Memorabile è infatti il desiderio di meraviglia che questa esposizione suscita. Immersi in essa, non si può fare a meno di riflettere sulla forza di questi capolavori, ma soprattutto sulla loro straordinaria capacità di essere stati, ognuno a suo modo, reattivi agli impulsi sociali, politici, economici e culturali.
La mostra rimarca la moda come strumento di riflessione sul presente, non solo su ciò che è stato, ma sul momento stesso in cui è stato creato.
Si conclude con due capi, rispettivamente di Moschino e MSGM (Fondazione Franco Albini – FW 2024/25), che con la loro forza simbolica ci invitano a ripensare il ruolo della moda nella società. Una moda che sfida i confini tra tradizione e innovazione, per tracciare nuove strade e prospettive per il futuro.
Maria Paola Corneli
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